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Divorziata con figlia minore e padre da accudire, Anna è segretaria di terzo livello in un'azienda assorbita da una multinazionale. Lavorare le piace; anche se il suo reddito non le permette di concedersi più dell'indispensabile. Da un giorno all'altro, però, la sua vita cambia: come per effetto di un sortilegio misterioso, i colleghi le fanno il vuoto intorno, la sua scrivania è occupata da altri, i compiti diventano umilianti
Una volta le aziende erano capaci di fare a meno di lavoratori o dipendenti, semplicemente buttandoli fuori: più di un secolo di cultura e legislazione e soprattutto battaglie civili e politiche, hanno reso loro un po’ più difficile farlo. Ma c’è una soluzione: il mobbing. Ovvero quella raffinata opera di pressione invisibile che costringe dipendenti e lavoratori ad andarsene. Francesca Comencini, con il suo film, descrive con precisione e senza giri di parole come funziona. Prima si crea una situazione di ansia e insicurezza (la protagonista, interpretata da Nicoletta Braschi, è bruscamente privata di un ruolo), quindi di umiliazione (la direzione dell’azienda le affida compiti impossibili o degradanti) e infine di ricatto (l’azienda le offre favorevoli condizioni di fuoriuscita).
Che ne dite? Vi è piaciuto il film?
Quale considerazione è possibile fare rispetto al nostro lavoro in Azienda?
Flavio
Divorziata con figlia minore e padre da accudire, Anna è segretaria di terzo livello in un'azienda assorbita da una multinazionale. Lavorare le piace; anche se il suo reddito non le permette di concedersi più dell'indispensabile. Da un giorno all'altro, però, la sua vita cambia: come per effetto di un sortilegio misterioso, i colleghi le fanno il vuoto intorno, la sua scrivania è occupata da altri, i compiti diventano umilianti
Una volta le aziende erano capaci di fare a meno di lavoratori o dipendenti, semplicemente buttandoli fuori: più di un secolo di cultura e legislazione e soprattutto battaglie civili e politiche, hanno reso loro un po’ più difficile farlo. Ma c’è una soluzione: il mobbing. Ovvero quella raffinata opera di pressione invisibile che costringe dipendenti e lavoratori ad andarsene. Francesca Comencini, con il suo film, descrive con precisione e senza giri di parole come funziona. Prima si crea una situazione di ansia e insicurezza (la protagonista, interpretata da Nicoletta Braschi, è bruscamente privata di un ruolo), quindi di umiliazione (la direzione dell’azienda le affida compiti impossibili o degradanti) e infine di ricatto (l’azienda le offre favorevoli condizioni di fuoriuscita).
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Flavio