La pellicola, assolutamente gradevole ed interessante, ha rappresentato, a mio giudizio, il problema dell'assitenza all'anziano con un pò troppa "fretta"; ritengo infatti di non poco conto sottolineare che, assistere un anziano, anche inserendolo in una struttura, o offrirgli altre forme di assistenza (non solo in America, ma anzhe in Italia, un numero enorme di anziani finisce i propri giorni presso strutture dedicate: basta prendere atto di quanti posti in RSA o case famiglia sono disponibili sul territorio di questa Provincia) dipende principalmente dalla disponibilità che una famiglia valuta avere in termini di tempo. Ed il concetto di tempo, in questi casi, non deve essere assunto esclusivamente dal punto di vista della dimensione giornaliera, ma deve essere espanso verso prospettive di mesi ed anni. Ecco cosa principalmente è mancato al film per poter, lo stesso, essere considerato emblematico nella testimonianza delle difficoltà create ad una famiglia dalla improvvisa introduzione nel proprio menage, del problema "anziano non autosufficiente demente": è mancata infatti, la descrizione dei mesi passati ad osservare una condizione, la propria di assistente, apparentemente immutabile, legata all'accudimento di una persona diversa dal congiunto che si conosceva, in attesa del momento della sua morte, che sicuramente arriverà, ma che nel tempo che impiegherà ad arrivare, assorbirà energie, equilibri, spazi, opportunità, il tutto apparentemente senza scopo. Ed allora, un famigliare che non può guarire, non può migliorare, non può riimparare, cos'altro può fare, oltre creare problemi e scompensare equilibri già talvolta molto fragili? Può creare paradossalmente, l'opportunità a ripensare, a ricordare, a prendere coscienza delle distanze assunte dai propositi iniziali, dagli obiettivi fissati da giovane: può costringere a ragionare in merito a quanto la vita sia riuscita a prendere il sopravvento sui sogni. Nessuna persona è inutile, neanche quando non serve più, ed ognuno di noi è in grado di trarre un vantaggio dalla sua esistenza: può trovare occasione per rinsaldare rapporti famigliari ormai dismessi, far pace con antiche rivedicazioni anche legittime, ritrovare in sè coraggio e spirito di iniziativa, in taluni casi, può anche ricavarne un vantaggio economico, utile sostegno infatti, per molte famiglie. Basta riuscire a guardare la realtà con un paio di lenti adatte alla lettura di quella realtà e così, anzichè farsi sopraffare dall'angoscia, è possibile scoprire che anche un vecchio cane che deve fare una riabilitazione "tremenda", può essere utile per costringerti a far ginnastica in modo intensivo, all'aria aperta, in mezzo al resto del mondo. Rispetto a queste ultime considerazioni, il film mi è apparso un grande inno alla vita.
Paola